I QUATTRO RUSTEGHI
Intermezzo dall'atto 2. Ermanno Wolf-Ferrari, compositore operistico veneziano del XX secolo, si ispirò allo stile di Mozart e Rossini, assumendo il Settecento come modello. L'opera "I quattro rusteghi" del 1906, tratta dalla commedia goldoniana, ruota attorno al contrasto generazionale e alla dialettica tra i sessi. L'intermezzo dal 2° atto, caratterizzato da una melodia a mo' di barcarola, è uno dei brani più famosi dell'opera.
Descrizione
Ermanno Wolf-Ferrari (Venezia 1886-1948) si formò musicalmente tra Venezia e Monaco e divenne un operista che guardò più a Mozart e Rossini che a Puccini e Cilea, da qui una scelta stilistica che assume il Settecento come modello (ivi compreso l’incontro con il teatro di Carlo Goldoni) e questo gli valse il successo nei teatri di tutto il mondo.
L’opera “I quattro rusteghi” del 1906 rientra a pieno titolo in questo filone e pesca dalla commedia goldoniana “La compagnia dei salvadeghi ossia i Rusteghi” che ruota intorno al contratto di matrimonio stipulato dai genitori per conto di due giovani, occasione per una serie di peripezie ed intrighi da cui emergono i classici motivi comici del contrasto generazionale e della dialettica tra i sessi.
L’intermezzo dal 2° atto, uno dei brani più celebri dell’opera, riassume bene lo stile musicale del compositore veneziano con la melodia a mo’ di barcarola supportata da una scrittura strumentale leggera. La trascrizione per banda, mantenendo queste caratteristiche, ben si presta ad essere collocata in un programma da concerto incentrato sulla musica sinfonico-operistica, quasi come un’oasi sonora lieve e leggiadra.
L’opera “I quattro rusteghi” del 1906 rientra a pieno titolo in questo filone e pesca dalla commedia goldoniana “La compagnia dei salvadeghi ossia i Rusteghi” che ruota intorno al contratto di matrimonio stipulato dai genitori per conto di due giovani, occasione per una serie di peripezie ed intrighi da cui emergono i classici motivi comici del contrasto generazionale e della dialettica tra i sessi.
L’intermezzo dal 2° atto, uno dei brani più celebri dell’opera, riassume bene lo stile musicale del compositore veneziano con la melodia a mo’ di barcarola supportata da una scrittura strumentale leggera. La trascrizione per banda, mantenendo queste caratteristiche, ben si presta ad essere collocata in un programma da concerto incentrato sulla musica sinfonico-operistica, quasi come un’oasi sonora lieve e leggiadra.
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