SAXA PICTA
Georges Bataille descrive le grotte di Lascaux come l'alba dell'umanità. Le grotte dipinte, come Lascaux, Altamira e altre, rappresentano la prima espressione artistica dell'uomo. Il brano Saxa Picta si ispira ad esse, con ritmi primitivi e momenti lenti ed eterei, che evocano meraviglia e stupore.
Descrizione
Brano segnalato al CONCORSO INTERNAZIONALE DI COMPOSIZIONE 2021 per il 30° anniversario della fondazione dell'Orchestra di fiati della Svizzera Italiana - OFSI 1991 - 2021. “Ogni inizio presuppone ciò che lo precede, ma un punto separa il giorno dalla notte, e la luce che ci giunge da Lascaux è l’aurora della specie umana”. Con queste parole il grande filosofo francese Georges Bataille descriveva il miracolo della scoperta della grotta di Lascaux. Assieme ad Altamira, Niaux, Font-de-Gaume, Le Combarelles, Pech Merle, Chauvet e molte altre, queste grotte dipinte rappresentano la prima espressione artistica dell’uomo. Saxa Picta (che in latino significa rocce dipinte) si ispira appunto a queste rappresentazioni artistiche, di grandissima suggestione, il cui mistero continua ancora oggi ad ammaliare l’uomo e ad incantarlo. La composizione nasce da una pulsazione ritmica delle percussioni che vuol raffigurare il primitivismo, l’ancestralità; tale ritmo guida il primo movimento e la ripresa del brano, con impetuosa vitalità. Una sorta di magma percussivo, sottolineato dai frammenti tematici strumentali che si sovrappongono in contrappunto, edificando il corpus tematico della composizione. Nella parte centrale il movimento lento, caratterizzato da un tema espressivo ed etereo, ricco di effetti timbrici e sovrapposizioni armoniche, descrive idealmente la meraviglia e lo stupore che si provano entrando in questi spazi ed assistendo ad uno spettacolo universale, fuori dal tempo. Il ritorno all’idea primigenia conduce infine alla coda, grandiosa e spettacolare.
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