THE RISE OF THE QUETZAL
Descrizione
Il Quetzal, conosciuto anche come Quetzal splendente o Trogone splendido (Pharomachrus mocinno), è un magnifico uccello che vive nelle zone dell’America Centrale, tra Messico e Guatemala. Meraviglioso per il suo piumaggio e i suoi colori, è storicamente considerato anche un uccello mitico, venerato come un dio da Maya e Aztechi che ne utilizzavano le piume per le decorazioni dei loro costumi, o per farne delle rappresentazioni scultoree o pittoriche. Quetzalcoatl significa, infatti, serpente piumato forse anche in riferimento al fatto che il maschio, caratterizzato da colori vivaci, possiede le piume copritrici della coda che possono raggiungere anche i 105 centimetri di lunghezza.
Luciano Feliciani ha composto questo brano ispirandosi alla bellezza ed al volo fiero ed elegante del Quetzal, ma anche al significato, misterioso e divino attribuitogli dalle antiche popolazioni Mesoamericane. La composizione inizia con un’apertura maestosa e potente che prelude ad un tema convulso e spasmodico in Allegro, sottolineato dal costante incedere delle percussioni, che descrivono il volo ma nello stesso tempo l’essenza mitologica di questo animale. Ad un tratto tutto si ferma, come se il Quetzal si fosse posato, intento a zampettare tra i rami, per poi riprendere di nuovo il suo volo; la seconda parte, quindi, lenta e in tonalità maggiore, ne celebra la bellezza e l’eleganza. Il tema iniziale riprende nella parte conclusiva della composizione, come il Quetzal che si libra in volo e rinnova il suo incessante viaggio fra la terra degli uomini e il cielo degli dei.
Luciano Feliciani ha composto questo brano ispirandosi alla bellezza ed al volo fiero ed elegante del Quetzal, ma anche al significato, misterioso e divino attribuitogli dalle antiche popolazioni Mesoamericane. La composizione inizia con un’apertura maestosa e potente che prelude ad un tema convulso e spasmodico in Allegro, sottolineato dal costante incedere delle percussioni, che descrivono il volo ma nello stesso tempo l’essenza mitologica di questo animale. Ad un tratto tutto si ferma, come se il Quetzal si fosse posato, intento a zampettare tra i rami, per poi riprendere di nuovo il suo volo; la seconda parte, quindi, lenta e in tonalità maggiore, ne celebra la bellezza e l’eleganza. Il tema iniziale riprende nella parte conclusiva della composizione, come il Quetzal che si libra in volo e rinnova il suo incessante viaggio fra la terra degli uomini e il cielo degli dei.
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