ADDIO MIA BELLA ADDIO
Piccolo bozzetto popolare
Descrizione
“Addio, mia bella, addio” è il titolo con cui è più comunemente ricordato uno tra i più noti canti del risorgimento italiano: “L’Addio del Volontario”. Il testo si deve al fiorentino Carlo Alberto Bosi, che aveva dato al suo componimento poetico, scritto nel 1848, il seguente titolo: “Il Volontario che parte per la guerra dell’Indipendenza”. Il titolo fu abbreviato nella forma indicata de “L’Addio del Volontario” dal gusto popolare, che trasformò anche il primo verso “Io vengo a dirti addio” in “Addio, mia bella, addio”. Ignoto, come per la più parte dei canti coevi, l’autore della musica, che si ripete sempre uguale sulle varie strofe del testo.
Questa elaborazione, composta nel giugno 2000, non ha particolari pretese artistiche, mirando semplicemente ad offrire un brano che - lontano dallo spirito del “canzoniere” - possa essere utile alle bande nelle circostanze in cui crederanno poterne fare uso. Il tema della nota melodia risorgimentale diviene occasione per costruire un piccolo bozzetto, una piccola immagine evocativa:
- un tamburo lontano sembra richiamare il passo dei soldati;
- due euphonium intonano, in un clima nostalgico, il tema della canzone popolare, che poi si estende alla coralità dei clarinetti;
- uno squillo (che ricorda quello dell’Inno di Garibaldi) incita i giovani ad unirsi per eroiche imprese;
- dopo un attimo di dubbio (cadenza del clarinetto) la scelta è fatta e tutti si uniscono “all’armata (che) se ne va” (si noti la sovrapposizione del tema a quella dello squillo (battuta 44 e seguenti);
- il volontario si allontana, ed il suo canto si perde in lontananza, mentre l’eco dell’Inno di Mameli richiama i valori della Patria per la quale ci si batte. <
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