FREE LANDS RHAPSODY

Le immense praterie, gli altopiani e le zone desertiche che caratterizzano l’America Centrale vengono esplorate da un misterioso cavaliere, sospinto ad abbandonare la propria terra natia dove purtroppo ha perso la propria amata. La composizione inizia dunque con un primo tema, disteso e malinconico, che descrive lo stato d’animo del cavaliere deciso alla partenza al fine di alleviare il proprio dolore e dimenticare il funesto passato. L’Allegro è il leitmotiv del personaggio che, cavalcando, scopre nuovi paesaggi, poi i temi successivi descrivono le sensazioni provate alla vista della bellezza della natura, dei grandi fiumi e lo stupore per le immense distese che si aprono davanti ai suoi occhi. Arriva presto la notte ed il cavaliere decide di riposare in una grotta fra gli altopiani che ha faticosamente raggiunto ma, nel prendere sonno, il ricordo della donna perduta prende il sopravvento e nel Lento riappare il tema iniziale suonato dall’oboe dal malinconico timbro, che a poco a poco si espande con un’orchestrazione sempre più fitta, fino ad arrivare al più mosso in cui si ripresenta ancora il primo tema variato. L’Allegro che segue è il risveglio del protagonista che riprende il proprio viaggio lontano da casa e, nella coda finale, galoppa verso l’orizzonte e ritrova la serenità perduta attraverso la misteriosa bellezza e l’immensità delle terre libere.