GOLDEN SUITE
Compositore
Lorenzo Pusceddu
Arrangiatore
-
difficoltà
2,5
durata
7'10
formazione
Concert Band
Editore
Scomegna Edizioni Musicali
formato
Partitura e parti formato concerto
Codice Prodotto
ES B1223.19A
Registrato sul CD
Descrizione
In val di Non quando l'acqua del lago di Santa Giustina in primavera comincia ad abbassarsi, ritornano in luce l'antica viabilità ed i ripidi terrazzamenti del vino Groppello. Il tutto dominato dal monte Ozolo che appare maestoso e severo, una vera e propria sentinella sulla fertile Anaunia. Il ricordo della strada dei Regiai è rimasto vivo in coloro che l'hanno attraversata per allontanarsi dal loro paese d'origine in cerca di fortuna. Un viaggio che iniziava con la discesa a valle sulla strada dei Regiai, immersi nei rigogliosi vigneti sostenuti dai muri a secco, veri e propri mosaici di pietra costruiti per rendere meno duro il lavoro nella vigna. E chi partiva rivolgendo lo sguardo per l'ultima volta al paese natio scorgeva l'Ozolo, il monte dell'uomo primordiale, della caccia e dell'amicizia. Si attraversava anche un ardito ponte in pietra, ancora conservato e gelosamente custodito dalle acque del lago che hanno cancellato ettari di vigneti coltivati a Groppello, il vino gagliardo e sincero prodotto da sempre in val di Non. Il nome sembra derivare dalla sua conformazione a "groppo", con grappolo compatto quasi volesse proteggersi dalle marcate escursioni termiche dell'autunno che rendono uva e frutta colorati e dolci come il miele. Dai 50 mila ettolitri di produzione a fine Ottocento agli attuali 500 ettolitri, oggi una trentina di "irriducibili" agricoltori tentano di conservare un autentico patrimonio di gusto e di sapore: è la volontà di trasmettere al futuro un vitigno a rischio di estinzione e di rivivere la fatica di un tempo, quando la terra veniva coltivata a mano, con zappa, badile e tanto sudore. I vigneti di Groppello si estendevano fino ai piedi del Monte Ozolo, poi l'altitudine e le temperature più marcate abbligavano a lasciare il posto a pini, abeti, larici, latifoglie e pascoli, quella vegetazione montana che ha comunque garantito nei secoli materia prima per le case, per il calore invernale e per gli animali domestici. Ma l'Ozolo è stato anche il monte "sacro" d'Anaunia, frequentato dall'antichità e divenuto oggi riserva di caccia e luogo di socializzazione per quei giovani che sanno amare e rispettare la natura.
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