NO WAR
Descrizione
Il brano
Il titolo di questa composizione evidenzia immediatamente la tematica sviluppata rendendo quasi superfluo ogni commento al riguardo. Una tragedia come quella della guerra - troppe volte dimenticata, occultata, strumentalizzata o giustificata come male "necessario" al progresso della civiltà - esprime di per sè un significato che nessuno può rappresentare e concretizzare in tutte le sue implicazioni. La guerra impone all'umanità la rottura del corso della storia: l'uomo uccide l'uomo, i padri seppelliscono i figli, i bambini impugnano le armi, il male devasta la persona di opporre la morte alla vita. Le atrocità, costantemente perpetrate e sottoposte agli occhi di tutti, pur offendendo la dignità umana, vengono permesse e, talvolta, reinterpretate come inevitabili rimedi agli "inceppamenti" dell'economia globale, al fine - così pare - di costruire "il migliore dei mondi possibili". E tutto ciò accade nonostante che le terribili cicatrici delle guerre passate non siano ancora rimarginate e restino come monito per tutti, affinchè nuove tragedie non debbano più tornare a devastare il mondo. Questa composizione è quindi una sentita protesta contro la cultura che si serve della guerra quale strumento per ottenere ricchezza e potere, per soddisfare le esigenze economiche dei paesi dominanti a discapito di quelli più poveri. Così facendo viene annientato l'unico vero irrinunciabile valore: la vita umana.
Il titolo di questa composizione evidenzia immediatamente la tematica sviluppata rendendo quasi superfluo ogni commento al riguardo. Una tragedia come quella della guerra - troppe volte dimenticata, occultata, strumentalizzata o giustificata come male "necessario" al progresso della civiltà - esprime di per sè un significato che nessuno può rappresentare e concretizzare in tutte le sue implicazioni. La guerra impone all'umanità la rottura del corso della storia: l'uomo uccide l'uomo, i padri seppelliscono i figli, i bambini impugnano le armi, il male devasta la persona di opporre la morte alla vita. Le atrocità, costantemente perpetrate e sottoposte agli occhi di tutti, pur offendendo la dignità umana, vengono permesse e, talvolta, reinterpretate come inevitabili rimedi agli "inceppamenti" dell'economia globale, al fine - così pare - di costruire "il migliore dei mondi possibili". E tutto ciò accade nonostante che le terribili cicatrici delle guerre passate non siano ancora rimarginate e restino come monito per tutti, affinchè nuove tragedie non debbano più tornare a devastare il mondo. Questa composizione è quindi una sentita protesta contro la cultura che si serve della guerra quale strumento per ottenere ricchezza e potere, per soddisfare le esigenze economiche dei paesi dominanti a discapito di quelli più poveri. Così facendo viene annientato l'unico vero irrinunciabile valore: la vita umana.
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