ORFEO ALL'INFERNO

Orfeo all’inferno (Orphée aux Enfers) è un’operetta in due atti composta nel 1858 da Jacques Offenbach. Diventata famosissima soprattutto per il “can-can”, sfrenato ballo in cui le ballerine, alzando le gambe, si scoprivano parzialmente alla vista degli spettatori, racconta la vicenda mitologica della discesa agli inferi di Orfeo per riportare in vita l’amata Eurudice. La vicenda, trattata in chiave comica e dissacrante, probabilmente era una satira del “Secondo Impero” e della nuova nobiltà borghese di Napoleone III. Jacques Offenbach nacque in Germania nel 1819, ma si trasferì fin dal 1833 a Parigi dove iniziò a studiare violoncello al Conservatorio. Costretto ad abbandonare gli studi per difficoltà finanziarie, si dedicò a lavori saltuari fino a ché, nel 1837, trovò posto fisso all’Opéra-Comique come violoncellista. Nel 1850 divenne direttore d’orchestra al Théâtre Français. A seguito delle resistenze trovate nel mettere in scena la sua produzione decise di affittare un piccolo teatro dove iniziò a riscuotere un grande successo. Le origini tedesche del compositore non lo favorirono durante la guerra del 1870 fra Germania e Francia, tanto da costringerlo a rifugiarsi in Spagna. Dopo la guerra tornò a Parigi dove il pubblico continuò a decretare il successo delle sue operette. Il suo capolavoro è considerato “I racconti di Hoffmann” (Les contes d’Hoffmann) opera che restò incompiuta a causa della morte del compositore nel 1880. Il lavoro fu completato da un suo amico e rappresentato nel 1881.