IL CARAVAGGIO
Michelangelo Merisi (1571-1610), noto come Caravaggio, è uno dei maggiori pittori italiani e figura centrale del Barocco europeo. La sua vita turbolenta, segnata da eccessi e un omicidio, riflette un’esistenza intensa quanto la sua arte. Celebre per la rappresentazione realistica e drammatica della realtà, utilizza la luce come simbolo divino. Il compositore Antonio Rossi, affascinato dalla sua opera e storia, ha tradotto in musica il genio e le contraddizioni del pittore. I tre movimenti della composizione evocano i contrasti emotivi, i giochi di luce e ombra e il profilo esistenziale di Caravaggio.
Descrizione
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, è uno dei più importanti pittori della storia dell’arte italiana e maestro del Barocco europeo.
Nato a Milano nel 1571 e morto a Porto Ercole nel 1610 ha avuto una vita da romanzo, segnata da eccessi, fughe, addirittura un delitto, ma anche dall’impronta personalissima e modernissima che ha dato alla pittura, rappresentando la realtà anche in modo brutale e utilizzando la luce come apparizione simbolica della divinità.
Il compositore Antonio Rossi, rapito dalla bellezza dell’opera dell’artista e incuriosito dalla sua affascinante storia ha cercato di descriverne attraverso la musica alcuni aspetti caratteristici.
Nel Moderato iniziale, la breve introduzione porta l’ascoltatore, attraverso rapidi arpeggi discendenti, in un clima drammatico che sarà poi ripreso in alti momenti della narrazione, fino al tema celebrativo dal sapore vagamente barocco che delinea il profilo dell’artista protagonista della sua epoca.
Nell’Adagio centrale, la melodia esposta dalla tromba e poi sviluppata dalla banda, descrive alcuni elementi caratteristici della pittura del Caravaggio come la forza espressiva dei personaggi rappresentati ed i contrasti di luci ed ombre in cui sono immersi.
Nell’Allegro finale l’attenzione è concentrata sull’aspetto esistenziale dell’artista, geniale e trasgressivo, che nonostante una vita travagliata e la morte prematura, è riuscito a donare all’umanità un gran numero di opere di eterna bellezza.
Nato a Milano nel 1571 e morto a Porto Ercole nel 1610 ha avuto una vita da romanzo, segnata da eccessi, fughe, addirittura un delitto, ma anche dall’impronta personalissima e modernissima che ha dato alla pittura, rappresentando la realtà anche in modo brutale e utilizzando la luce come apparizione simbolica della divinità.
Il compositore Antonio Rossi, rapito dalla bellezza dell’opera dell’artista e incuriosito dalla sua affascinante storia ha cercato di descriverne attraverso la musica alcuni aspetti caratteristici.
Nel Moderato iniziale, la breve introduzione porta l’ascoltatore, attraverso rapidi arpeggi discendenti, in un clima drammatico che sarà poi ripreso in alti momenti della narrazione, fino al tema celebrativo dal sapore vagamente barocco che delinea il profilo dell’artista protagonista della sua epoca.
Nell’Adagio centrale, la melodia esposta dalla tromba e poi sviluppata dalla banda, descrive alcuni elementi caratteristici della pittura del Caravaggio come la forza espressiva dei personaggi rappresentati ed i contrasti di luci ed ombre in cui sono immersi.
Nell’Allegro finale l’attenzione è concentrata sull’aspetto esistenziale dell’artista, geniale e trasgressivo, che nonostante una vita travagliata e la morte prematura, è riuscito a donare all’umanità un gran numero di opere di eterna bellezza.
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