ALIENAZIONE ETEREA
Brano segnalato al Concorso di Composizione indetto da ofsi-orchestra di fiati della Svizzera italiana in occasione del 30° anniversario della fondazione
Descrizione
Questa composizione dal titolo emblematico, ha come spirito guida la contrapposizione fra l’elemento terreno e quello ultraterreno che, tramite una libera forma rapsodica, li vede susseguirsi e talvolta fondersi come per ricreare dei mutevoli paradossi.
L’alienazione, ovvero il disagio dell’uomo dovuto alla “ripetizione” inesorabile del lavoro manuale all’interno di catene di montaggio dell’industrializzazione del ‘900, è qui musicalmente trattato tramite un processo minimalista dove l’ossessione di cellule ritmiche e intervallari andranno a sovrapporsi per ricreare delle strutture complesse fortemente legate alla numerologia delle proporzioni umane studiate da Leonardo Da Vinci.
Di contro, l’Etereo, ovvero il concetto indefinito e immateriale dello spirituale, viene musicalmente descritto tramite delle soluzioni sonore morbide e senza confini netti, avendo l’obiettivo di creare ambienti rarefatti a tratti lugubri che arrivano a momenti di sospensione celestiale.
Attraversa tutta la composizione una piccola cellula di 3 note, a tratti ripetuta in maniera ossessiva, che attraverso delle mutazioni a volte udibili e altre sommesse, crea un forte effetto “calamita” fra i due elementi quasi a ricreare gli equilibri dell’universo di cui facciamo parte.
L’alienazione, ovvero il disagio dell’uomo dovuto alla “ripetizione” inesorabile del lavoro manuale all’interno di catene di montaggio dell’industrializzazione del ‘900, è qui musicalmente trattato tramite un processo minimalista dove l’ossessione di cellule ritmiche e intervallari andranno a sovrapporsi per ricreare delle strutture complesse fortemente legate alla numerologia delle proporzioni umane studiate da Leonardo Da Vinci.
Di contro, l’Etereo, ovvero il concetto indefinito e immateriale dello spirituale, viene musicalmente descritto tramite delle soluzioni sonore morbide e senza confini netti, avendo l’obiettivo di creare ambienti rarefatti a tratti lugubri che arrivano a momenti di sospensione celestiale.
Attraversa tutta la composizione una piccola cellula di 3 note, a tratti ripetuta in maniera ossessiva, che attraverso delle mutazioni a volte udibili e altre sommesse, crea un forte effetto “calamita” fra i due elementi quasi a ricreare gli equilibri dell’universo di cui facciamo parte.
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